Dopo la pasticciata abrogazione del comma che regolamentava la Libera Professione intramoenia nella legge 23/2015 di Riforma Sanitaria (comma 7 art. 18), pur lasciando la stessa quale fonte di finanziamento per le Aziende (art. 27 c. 1 lett. e2), è stato avviato il 1° tavolo tecnico tra Direzione Generale Welfare e Dirigenza Medica e Sanitaria.
Com’è noto l’abrogazione, spiegata solo da necessità di realpolitik, era stata frettolosamente apportata con L.R. 42 del dicembre 2015 in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n.54/2015 con la quale era stata decisa l’incostituzionalità della Legge Regione Liguria 6/2014, reiterando la norma secondo la quale "la libera attività intramuraria spetta solo ai medici".
Erano state le Regole di sistema 2017, con un emendamento (*) proposto dalla Segreteria Regionale ANAAO ASSOMED con l’Intersindacale, che aveva sancito la necessità di porre rimedio, in sede tecnica, al pasticcio politico.
Il tavolo, apertosi già in ritardo, ha il compito di riproporre il comma abrogato e di definire alcune regole generali da applicarsi da parte di tutte le Aziende, lasciando a queste ultime lo specifico regolamento.
Sono in fase di calendarizzazione gli altri due tavoli riguardanti i “Fondi sanitari”, in applicazione degli accorpamenti tra aziende in seguito alla Riforma ed il “Fabbisogno di Personale” dove – in estrema sintesi- sono in discussione il criterio che si basa esclusivamente sulla “produttività” e quello che tiene conto innanzitutto delle “attività”.
(*) 7.15 LIBERA PROFESSIONE- Entro il mese di febbraio 2017 sarà avviato il confronto con le OO.SS. al fine di addivenire ad una regolamentazione delle modalità di esercizio della libera professione intramuraria, in linea anche con le previsioni di cui alla L.R. 23/2015, previo confronto con le OO.SS. interessate. Nelle more del succitato confronto rimangono in vigore i vigenti Regolamenti Aziendali in materia).