SEGRETERIA AZIENDALE ASST PAPA GIOVANNI XXIII, IL GRIDO DI ALLARME

I RAPPRESENTANTI ANAAO, A.CALLEGARO E S.MAGNONE INTERVENGONO SU L’ECO DI BERGAMO

  • Specialità ospedaliere “cloni” a pochi chilometri l’una dall’altra, offerte di servizi sovradimensionate, medici che fanno fatica a rispettare le norme sull’orario di lavoro – che oggi impongono cadenze precise su turni notturni, reperibilità, riposi e ferie – a fronte di un carico di lavoro lievitato: il grido di allarme, e un appello a fare rete lanciato agli enti preposti a coordinare e programmare la sanità locale 
  • Inattuati gli standard qualitativi, quantitativi, strutturali e tecnologici dell’assistenza ospedaliera definiti dal D.M.70/2015
  • Il sindacato, da tempo, richiama l’attenzione sulla necessità di creare reti.
  • Callegaro e Magnone rimarcano inoltre che il nuovo modello di presa in carico dei malati cronici rischia di gravare ulteriormente su un sistema che non fa rete.
  • L’aspetto centrale del problema è il numero di casi trattati ma anche la complessità dei casi e dei pazienti: si pensi al numero di bimbi trattati nella cardiologia e nella cardiochirurgia del Papa Giovanni. Il concetto di hub-and-spoke, espresso nel DM 70, dove centri di riferimento collaborano con centri di secondo livello, non significa necessariamente chiusure o razionamenti, bensì migliore utilizzo delle risorse e rispetto dei carichi di lavoro dei sanitari, oltre al miglioramento dell’offerta di cura.

L’articolo su L’Eco d Bergamo

SEGRETERIA AZIENDALE ASST PAPA GIOVANNI XXIII, IL GRIDO DI ALLARME

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