FNOMCeO “SENZA I MEDICI E SENZA I PROFESSIONISTI DELLA SANITÀ NON C’È S.S.N.

IL PRESIDENTE F.ANELLI NELLA SUA PRIMA RELAZIONE AL CONSIGLIO NAZIONALE

“…Il definanziamento del SSN e la ricerca della sua sostenibilità hanno determinato l’introduzione di obiettivi economici nella pratica clinica quotidiana che hanno condizionato in maniera rilevante l’agire medico, al fine di imbrigliare la professione e piegarla al rispetto di esigenze finanziarie.

Quei meccanismi, come abbiamo richiamato nel documento programmatico per il rinnovo della Fnomceo, hanno riversato sui medici responsabilità non pertinenti e adatte all’esercizio professionale, anzi spesso in contrasto con le norme del Codice deontologico.

L’appropriatezza, ad esempio, da essere una modalità per favorire la ricerca della qualità delle prestazioni si è trasformata in un meccanismo per contenere la spesa e sanzionare gli stessi professionisti, secondo criteri imposti dalla politica.

Si è così minata l’alleanza medico-paziente e creata una evidente frattura nel delicato mondo sanitario, in cui la reciproca fiducia, tra curato e curante, è il cemento che tiene insieme il Servizio Sanitario Pubblico…”

“…Non si possono continuare a perseguire solo obiettivi di economicità eludendo importanti aspetti della professione quali l’efficienza clinica, l’efficacia delle cure e l’appropriatezza organizzativa e clinica.

Non si può pensare di costringere la professione ad adattarsi continuamente a quelle che sono le limitazioni imposte da esigenze economico-finanziarie, trasformando i professionisti della salute in tecnici della salute e considerandoli come un mero fattore produttivo.

Noi siamo e restiamo medici, e siamo portatori di una dimensione profondamente umanistica oltre che scientifico-tecnica, che deve essere difesa perché tutela in primis il paziente.

Questo non significa rinunciare a rinnovare la professione e a contribuire alla sostenibilità del servizio sanitario nazionale. I medici vogliono e devono farsi carico della salute dei cittadini. Ma lo vogliono fare da medici, da professionisti della salute, mettendo a disposizione tutto il bagaglio di competenze ed il ruolo sociale che spetta loro.

Per far questo è necessario garantire libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità, così come previste dal Codice Deontologico. Questo chiediamo alla “politica”: non vogliamo essere più considerati “produttori di spesa”, come sinora è successo. Vogliamo essere “produttori di salute”, perché la salute è un diritto fondamentale per i cittadini. La salute pubblica è un bene comune, è ricchezza per l’intera società…”

“…Se i medici devono prioritariamente garantire gli obiettivi di salute, devono essere messi nella condizione di poter gestire le risorse per la loro definizione e la loro realizzazione, restando medici. Pensiamo ad un modello sviluppato su un piano orizzontale che garantisca l’autonomia e la responsabilità professionale e sia capace di valorizzare le competenze e le capacità professionali anche ai fini del contenimento dei costi.

Occorre rivedere allora il ruolo del medico nel SSN anche per gli aspetti di carattere sociale che la professione riveste, prevedendo una riflessione a tutto campo che non escluda, se necessaria, una modifica del suo stato giuridico…”

La Relazione del Presidente F. Anelli

FNOMCeO “SENZA I MEDICI E SENZA I PROFESSIONISTI DELLA SANITÀ NON C’È S.S.N.

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