LOMBARDIA DGR 6164 – 30 gennaio 2017

Avvio della presa in carico di pazienti cronici e fragili.

Dal governo dell’offerta al governo della domanda rappresenta il nuovo modello gestionale di presa in carico del paziente cronico classificato secondo cinque livelli di stratificazione dei bisogni della persona

·  Rientrano nel Livello 1 varie condizioni morbose di complessità tale da richiedere cure ospedaliere o residenziali (in emergenza-urgenza o in reparti ad alta intensità di cura o di alta specializzazione), una lunga fase riabilitativa e un follow-up territoriale nei casi in cui si risolva la fase acuta (n. paz./utenti 150.000)

·  Rientrano nel Livello 2 pazienti poli-patologici, con malattie croniche già complicate o con più condizioni morbose concomitanti che richiedono l’intervento frequente dello specialista ambulatoriale per il follow-up e la stabilizzazione di malattia. La gestione di questi pazienti richiede il raccordo continuo tra più professionisti del livello specialistico e territoriale (n. paz./utenti 1.300.000)

·  Rientrano nel Livello 3 i pazienti con mono-patologia cronica in stadio iniziale (ad esempio, ipertensione non complicata) che richiede supporto all’auto-cura, monitoraggio frequente, o interventi di promozione della salute o di prevenzione secondaria (ad es. screening). Tali pazienti trovano naturale e prevalente risposta nell’ambito territoriale delle Cure Primarie. Per quanto riguarda la domanda sociosanitaria, possono rientrare in questa fascia pazienti affetti da demenza in fase iniziale che necessitano, pertanto, di prestazioni di natura prevalentemente diagnostica e di un accompagnamento con supporto al care giver. (n. paz./utenti 1.900.000)

·  Il Livello 4 riguarda la fascia di soggetti ‘non cronici’ che usano i servizi in modo sporadico (prime visite/accessi ambulatoriali, etc.) (n. paz./utenti 3.000.000)

·  Il Livello 5 riguarda la fascia di soggetti che non usano i servizi, ma che sono comunque potenziali utenti del sistema (n. paz./utenti 3.500.000).

Il nuovo modello di gestione individua il ‘gestore’ responsabile della presa in carico, oltre a nuove modalità di remunerazione dell’intero percorso alternative alla tradizionale remunerazione a prestazione.

I “gestori” saranno selezionati dalle ATS sulla base di specifici requisiti di idoneità stabiliti dalla Giunta Regionale che dovranno essere adeguati al livello di domanda e alla natura prevalente del bisogno sanitario e/o sociosanitario per il quale ci si candida a garantire la presa in cura.

Il ruolo di Gestore della presa in carico, sarà diversificato in funzione del livello di complessità e della prevalenza della tipologia del bisogno: se prioritariamente di natura “sanitaria” o “sociosanitaria”. In particolare, ASST ed ospedali privati potranno di norma candidarsi alla presa in carico di complessità di livello 1 e 2, purché in possesso dei requisiti di idoneità che dovranno essere definiti. Anche gestori sociosanitari potranno di norma prendersi carico di complessità di livello 1 e 2 rispettivamente per anziani fragili, demenze e persone con disabilità.

La Medicina generale è prevalentemente candidabile per la presa in carico del livello 3.

 

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