In Lombardia la sanità privata convenzionata concorre all’erogazione dei LEA per circa il 50% delle prestazioni del SSN.
È questa la premessa necessaria per spiegare la mortificazione di medici, biologi, chimici, fisici ecc. dipendenti delle strutture sanitarie private convenzionate per la disparità di trattamento economico* e normativo, in senso peggiorativo, a loro riservata e avallata dalla Regione e dallo Stato.
Difficile comprendere come questa disparità di trattamento possa conciliarsi con la garanzia da parte della Regione del rispetto di uno dei punti del D.P.R. del 14 gennaio 1997 (che regola la convenzione con il SSN delle strutture private) che afferma che “il regime di concorrenzialità tra strutture pubbliche e private sia finalizzato alla qualità delle prestazioni sanitarie e si svolga secondo il criterio dell’eguaglianza di diritti e doveri delle diverse strutture, quale presupposto per la libera scelta da parte dell’assistito”.
Di fatto i dipendenti delle strutture private convenzionate sono erogatori di prestazioni sanitarie con stessi doveri ma inferiori diritti. A fronte di uno stipendio base di quasi un terzo inferiore a quello del settore pubblico (la retribuzione dei turni notturni e festivi è un quinto rispetto a quella delle strutture pubbliche!) e del mancato riconoscimento del ruolo dirigenziale (con importanti ripercussioni ai fini pensionistici) gli operatori delle strutture private convenzionate sono tenuti, per ovvi e giusti motivi, a raggiungere gli stessi titoli di studio e a garantire prestazioni almeno sovrapponibili se non superiori per complessità a quelle erogate dalle strutture pubbliche.
Il rinnovo del contratto AIOP avrebbe dovuto sanare, almeno in parte, la disuguaglianza economica e normativa esistente tra pubblico e privato ma la firma è stata di nuovo disattesa. Evidentemente il profitto e il fatturato, non certo in calo in questi anni, vengono prima della corretta applicazione dei principi riconosciuti dalla legge.
Ci rivolgiamo perciò alla Regione e al Ministero della Salute perché non accettino più tacitamente lo sfruttamento della professionalità di questi operatori e pretendano il rispetto dei loro diritti da parte dei loro diretti datori di lavoro. La natura giuridica delle strutture dove operano non deve infatti essere confusa con il ruolo pubblico del loro servizio.
#noisiamoSSN
*Differenze economiche nelle retribuzioni dei dipendenti SSN e di strutture sanitarie private convenzionate a parità di ruolo ricoperto (importi lordi)
**Solo nel caso di sovvenzioni regionali