Anaao Assomed Lombardia in campo per i colleghi in pensione che hanno deciso di rimettersi il camice: “Chiediamo che venga corrisposto il giusto compenso con il cumulo pensionistico, come previsto dalla Legge di Conversione del Cura Italia”.
Da qualche giorno si rincorrono voci che preoccupano i colleghi medici pensionati che stanno lavorando con contratti di lavoro autonomo come vaccinatori o presso gli ospedali lombardi per curare i pazienti COVID-19 che potrebbero vedersi sospesa la pensione.
“Il motivo di tale preoccupazione sta in una norma del mese di marzo 2021, la quale ha ingenerato certamente confusione, pur avendo finalità del tutto diverse. Infatti, la norma nasceva da un problema sollevato in Lombardia da un parere della Corte dei Conti che ha provocato una delibera della Giunta Regionale che il 30 dicembre aveva messo in scacco molte direzioni strategiche delle aziende sanitarie pubbliche lombarde. Come spesso accade la toppa ora rischia di essere peggiore del buco e l’intento di ANAAO-ASSOMED Lombardia è quello di tranquillizzare i colleghi pensionati che stanno lavorando accanto a noi in questi mesi difficilissimi” afferma Stefano Magnone, Segretario Regionale di ANAAO-ASSOMED Lombardia.
Allo stato attuale, nessuna azienda sanitaria lombarda ha chiesto ai medici di rinunciare alla pensione, lasciando inalterati sia i bandi che i contratti dei medici. “Abbiamo sentito per le vie brevi la Direzione Generale Welfare e alcune aziende per cui, mentre abbiamo in corso ulteriori verifiche, siamo in grado di assicurare che nessuna pensione verrà sospesa in Lombardia ai colleghi che stanno lavorando con contratto autonomo con partita IVA. Se nel frattempo a livello nazionale le cose verranno chiarite con un’interpretazione ministeriale o una norma di coordinamento meglio ancora, ma certamente ANAAO-ASSOMED Lombardia chiederà in ogni sede che ai pensionati che vorranno aiutare i colleghi medici impegnati nei vaccini o negli ospedali venga corrisposto il giusto compenso con il cumulo pensionistico, come previsto dalla legge di conversione del Cura Italia” conclude Stefano Magnone.