“Preoccupante la richiesta di incremento delle prestazioni sanitarie a discapito del benessere del personale”
Nei giorni scorsi Regione Lombardia ha approvato una Delibera di Giunta sui tempi di attesa delle prestazioni sanitarie che ha destato molta attenzione e suscitato molte perplessità, sia per i modi con cui è stata adottata, senza preventivamente informare i sindacati, sia per il merito della questione.
Con queste parole ANAAO-ASSOMED Lombardia e CIMO Lombardia commentano il mancato incontro tra le organizzazioni sindacali e la Direzione Generale Welfare, rinviato per motivi tecnici, sottolineando che oltretutto l’incontro non aveva all’ordine del giorno la suddetta materia. Come sindacati maggiormente rappresentativi le sigle lombarde dichiarano il proprio dissenso perché la mancata informazione genera sempre tensioni, malintesi e, in estrema sintesi, fa perdere tempo a tutte le parti coinvolte.
Pur condividendo l’intento di Regione, noto da tempo e fortemente richiesto dagli scriventi sindacati, di centralizzare le prenotazioni attraverso un’unica CUP regionale, ANAAO-ASSOMED Lombardia e CIMO Lombardia sono fortemente preoccupati dalla richiesta di incremento di prestazioni e dalla rigida misurazione della durata delle prestazioni nonostante:
- la carenza di personale medico;
- la forte necessità di riorganizzare la rete ospedaliera;
- la difficoltà delle aziende e degli enti pubblici di assicurare un clima di lavoro che protegga i medici e i dirigenti sanitari dall’affaticamento e dalla pressione cui sono sottoposti da troppi anni.
Visti i proclami e le dichiarazioni d’intenti – sottolineano i sindacati – ci si aspettava una maggiore attenzione alle relazioni sindacali e alle proposte fatte e da troppo tempo disattese:
- una forte attenzione al benessere del personale, attraverso il tangibile impegno delle direzioni strategiche e dei collegi di direzione, troppo spesso distratti da faccende personali, da desideri di apparire i primi della classe o da input dettati dal solo risparmio economico;
- una vera riorganizzazione della rete ospedaliera e dell’emergenza/urgenza, promessa da troppo tempo vista l’inadeguatezza delle stesse alle esigenze della medicina e della società moderna;
- un’effettiva valorizzazione, anche economica, del merito e dell’impegno dei professionisti.
La richiesta è di mettere mano davvero alle modifiche necessarie a rendere sostenibile il sistema, puntando soprattutto alla valorizzazione dei professionisti senza avere come unico scopo la contabilità delle prestazioni.