Le Organizzazioni Sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, sottopongono alla attenzione delle SSLL alcune rivendicazioni e proposte
1. Estendere anche al settore pubblico le previsioni di cui alla legge 28 dicembre 2015 n. 208
Nel settore privato da due anni il salario legato alla produttività è soggetto a tassazione agevolata. Non è accettabile che questo beneficio, disponibile per 24 milioni di lavoratori privati, venga negato ai 3 milioni di lavoratori pubblici.
2. Estendere le previsioni dell’articolo 23 del ddl di bilancio anche ai dipendenti pubblici
I contributi alle forme pensionistiche complementari, quelli di assistenza sanitaria e quelli comunque collegati al welfare sono previsti attualmente solo per i dipendenti privati. Si viene, così, a determinare una grave discriminazione sulla deducibilità fiscale di numerosi e importanti spese sostenute dai dipendenti pubblici e dalle loro famiglie.
3. Attribuzione al trattamento accessorio del personale dipendente delle risorse derivanti dalla
riduzione operata nelle Aziende Sanitarie Pubbliche del numero di Unità Operative Complesse e Semplici
4. Non applicazione alla dirigenza medica e sanitaria del SSN delle disposizioni concernenti
il congelamento al 2015 delle risorse destinate al trattamento accessorio
5. Determinazione dei fondi aziendali, a decorrere dal 1 gennaio 2017, secondo le previsioni dell’ultimo contratto collettivo nazionale.
Sono stati manomessi i contratti di lavoro, il cui rinnovo si gioverebbe del ripristino delle condizioni economiche previste dell’ultimo contratto nazionale di lavoro sottoscritto. Occorre, cioè, ripristinare la vigenza contrattuale riportando i fondi contrattuali ai meccanismi previsti dall’ultimo contratto di lavoro sottoscritto e valido fino al 31.12.2009.
Il taglio dei fondi contrattuali ha colpito quella parte del salario accessorio che andava a remunerare la produttività, il merito e il lavoro flessibile e disagiato, nonché l’incremento dei carichi di lavoro correlati al taglio degli organici.
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CONTRATTO: le 5 soluzioni proposte al Governo dall’Intersindacale