Gentile collega,
ricorderai che lo scorso anno ti abbiamo scritto dopo aver sentito l’INAIL per la questione dei certificati di infortunio legati all’assenza per il COVID-19. In molte aziende, infatti, ci sono stati problemi sia per fare i tamponi a chi era a casa in malattia sia per l’apertura delle pratiche di infortunio.
A distanza di un anno vogliamo tornare sul tema, dopo aver risentito l’INAIL, per invitare nuovamente chi fosse interessato a spingere perché la propria azienda apra l’infortunio in caso di posività alla sierologia eseguita appunto un anno fa.
In pratica i passaggi da fare sono questi:
- Se hai avuto, lo scorso anno, il tampone positivo DEVI pretendere l’apertura della pratica di infortunio per l’INTERO periodo di assenza, a prescindere da quando è stato fatto il primo tampone o i due per il rientro.
- Se sei stato a casa in malattia senza tampone e in seguito sei stato trovato positivo al test sierologico, DEVI chiedere e PRETENDERE l’apertura della pratica di infortunio da parte della tua propria azienda. Tale infortunio deve comprendere l’intero periodo di malattia fino al rientro.
- Il tempo utile per poter aprire l’infortunio è di tre anni, sarà poi l’INAIL a valutare caso per caso ed eventualmente confermare o meno l’infortunio.
- Nel caso la tua azienda non volesse aprire l’infortunio, il consiglio è quello di segnalarcelo. Hai comunque sempre la possibilità di rivolgerti al tuo Medico di Medicina Generale chiedendo di aprire la pratica di infortunio.
Mi raccomando la scrupolosa applicazione di questi diritti che come ANAAO Lombardia, abbiamo seguito fin dallo scorso anno.
Ti chiedo di segnalare ogni difficoltà o disapplicazione a segr.lombardia@anaao.it
Grazie per l’attenzione
Stefano Magnone
Segretario Regionale ANAAO-ASSOMED Lombardia